Precari: storie di straordinarie umanità

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Ciao, sono Massimiliano, ho un lavoro precario a Palermo e riesco a vivere lo stesso! No, non è un reality, è vita vera e vissuta.

Avere un impiego non sicuro oggi è diventata la regola, ma nonostante i tanti svantaggi di questa situazione, posso testimoniare che si può vivere dignitosamente (anche imparando a risparmiare), si possono raggiungere degli obiettivi e ci si può togliere qualche sfizio!

Quando alcuni anni fa’, fresco di laurea, entrai nel call center più grande d’Italia, dopo un primo periodo di precariato si verificò finalmente la svolta della stabilizzazione, anche grazie ad una legge per la stabilizzazione dei precari con incentivi economici per le aziende del settore.

Allora si pensava che un lavoro a tempo indeterminato, anche se part-time, potesse dare delle sicurezze economiche.

La crisi, il mancato rispetto delle regole, ha drogato ancora di più il mercato del lavoro, e siamo passati da un ammortizzatore sociale ad un altro, lo stipendio è inevitabilmente calato ed a quel punto mi sono dovuto reinventare.

È stato come risvegliarsi da un lungo sonno con un gran mal di testa: poco importa se la tua azienda conta come clienti aziende di telefonia, pay-tv. e pubblica amministazione: tutto rischiava di crollare come un castello di carta.
Anno dopo anno, ho visto la mia sicurezza lavorativa svanire: ho vissuto sulla mia pelle, e quella di altre 3000 persone,  scioperi, sit-in, licenziamenti e decurtazioni dello stipendio del 30-40%.

Una caduta inarrestabile causata da un mercato sempre più malato e voglioso di ribassi.

Rimboccarsi le maniche cambiando il proprio destino

Ci sono situazioni in cui, restare fermi, equivale a morire: non si può delegare il futuro agli altri, e la continua formazione è, dunque, l’unica possibilità di riscatto; bisogna continuare a reagire e guardare oltre, specializzarsi e ricominciare.

Questa nuova situazione mi ha dato la forza per reagire, la possibilità di intraprendere e incentivare due attività che oggi mi realizzano pienamente come persona e come professionista.

La prima di queste, è l’insegnamento attraverso lezioni private a studenti di ogni ordine e grado. Tralasciando il guadagno economico, che in alcuni periodi può rivelarsi un ottimo arrotondamento, la più grande soddisfazione è trasmettere il sapere a dei ragazzi che ti dimostrano di apprendere, e che ti stimano per quello che sei e per i valori che riesci ad insegnare.

La mia specialità sono le situazioni disperate dove sembra non ci sia più nulla da fare; poi invece i miei studenti cominciano anche ad apprezzare quella materia scolastica tanto odiata.

Volontariato e nuove occasioni lavorative

La seconda attività è la collaborazione con un’associazione di volontariato che mi ha anche permesso di conseguire un master in Mediazione Familiare. È una nuova professione che si sta facendo largo a causa delle numerose separazioni conflittuali tra coniugi.

Il Mediatore Familiare non si occupa di far rimettere insieme la coppia, ma accompagna gli ex-coniugi verso una separazione il meno dolorosa possibile soprattutto in presenza di figli.

Ho scoperto che anche i panni del mediatore mi calzano a pennello, e che in futuro potrebbe rivelarsi anche una buona fonte di reddito.

Dunque avere avuto un lavoro precario non ha provocato solo svantaggi, piuttosto mi ha permesso di non fermarmi professionalmente e di crescere in attività che rischiavano di essere accantonate.

Oggi Massimiliano è un operatore di call center ma anche un insegnante apprezzato e un professionista stimato.

 

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