5 cose che dovresti spiegare ai tuoi figli

cose da spiegare ai figli

Essere genitori impone scelte consapevoli non soltanto per il futuro dei propri figli, ma per tutte le generazioni future.
Ciò che riusciremo a trasmettere ai nostri bambini durante la parte più importante della loro vita, richiede impegno e attenzione continua; il rispetto per gli altri e per la cosa comune, il senso di responsabilità e l’autonomia, sono solo alcune delle basi di cui avranno bisogno per diventare adulti.

L’importanza di una buona educazione finanziaria

Quando mi trovo a parlare di soldi, cerco sempre di spiegare che le cose migliori della vita sono gratis, ma che la sicurezza finanziaria, è la chiave per la felicità.

Prìncipi, principesse e castelli esistono solo nelle fiabe: su questo, purtroppo, ho pochi dubbi.

Come molti, ho iniziato a capirlo commettendo sbagli finanziari comuni a molte persone, errori come il sovraindebitamento, o il classico acquisto compulsivo e inutile.

Del resto, come già detto, non esiste una cultura finanziaria: nessuno verrà mai a spiegarvi cos’è un bilancio familiare e come gestire le spese, per questo motivo, come per molte altre cose, bisogna dedicare un po’ di tempo a questi argomenti, imparare dai propri errori e spiegare il vero valore del denaro a chi verrà dopo di noi.

5 cose che dovrai spiegare ai tuoi figli

Gestendo un blog dedicato alla tranquillità finanziaria, mi trovo spesso a discutere di ciò che scrivo con le mie figlie: intravedono il titolo, mi vedono al pc e chiedono sommariamente di cosa si tratti.

Conoscono già il concetto di risparmio e spesso, anche se non comprendono ancora il reale valore del denaro, ne percepiscono l’importanza: sanno ad esempio che è importante evitare lo spreco di cibo, luce e acqua, in quanto prevedono un grosso spreco di risorse, e uno sforzo maggiore per guadagnare l’importo necessario per pagare le bollette.

Spesso andiamo a fare la spesa insieme: passeggiando tra i corridoi parliamo di prezzi, offerte, ingredienti per fare la pizza insieme a casa; tra uno scaffale e l’altro, le rendo partecipi colmando, con l’esperienza diretta, una naturale curiosità su questo strumento strano chiamato denaro, e a comprendere il meccanismo dei prezzi e del vero valore delle cose. Tutto può diventare istruttivo, e difficilmente mi ritrovo a far acquisti inutili.

Indipendenza economica e futuro per i figli

C’è una bellissima metafora sull’essere genitori che rimarca l’importanza dell’esempio e della cura per i figli: come ogni buon giardiniere, ogni figlio è un fiore di cui prendersi cura; annaffiare con l’esempio, il buon esempio di un genitore, è qualcosa di cui i bambini fanno tesoro, più di qualsiasi altra lezione.

Intorno ai 12-13 anni, per loro sarà importante iniziare a gestire una piccola paghetta: gli servirà per imparare a gestire in maniera autonoma il denaro, sbagliare e riconoscere cio che vale veramente, evitando di avere problemi economici in futuro.

Il regalo più grande che possiamo fare ai nostri figli, è quello di renderli totalmente autonomi e capaci di risolvere qualsiasi problema senza il nostro aiuto. Pensare al nostro e al loro futuro, dal punto di vista economico, richiede costanza e pianificazione, e per questo motivo è importante muoversi per tempo creando un fondo per il loro percorso scolastico, ed uno per le emergenze, che metta al riparo la nostra serenità dai momenti difficili.

Imparare dagli errori

Ogni genitore ha delle aspettative verso propri figli e per questo motivo, l’errore più grande che si possa fare, è proprio quello di evitargli gli errori: proteggerli sempre e comunque, anticipare le loro mosse, non riconoscendo i loro desideri.

Per un genitore, spiegare come risparmiare soldi al proprio figlio, è dannatamente più semplice che permettergli di sbagliare, perché ci pone in una situazione in cui, le nostre certezze, finiscono per scontrarsi con i loro sogni che spesso riteniamo debolezze dell’età, o capricci.

I ragazzi hanno bisogno di sbagliare per capire quanto sono disposti a tollerare i propri errori; imparare dagli errori è qualcosa di naturale che non possiamo evitargli, anzi.

Ho smesso di gridare alle mie figlie le mie paure affinchè si sbucciassero le ginocchia: sbagliare, osare, imparare dai propri errori, è uno dei modi più efficaci per fargli spiegare le ali, renderli sicuri e indipendenti.

Circondateli di libri e limitate la tecnologia

Si potrebbe aprire un capitolo a parte su quei genitori che utilizzano lo smartphone come calmante per i figli, eliminando del tutto il dialogo e la risoluzione dei conflitti.

Probabilmente non bastano gli allarmi lanciati da pediatri, psicologi, ma anche dagli stessi fondatori della rivoluzione digitale come lo stesso Steve Jobs e il fondatore di Microsoft Bill Gates.  Jobs, non voleva che i suoi figli utilizzassero l’Ipad e papà Bill Gates ha vietato l’utilizzo degli smartphone ai propri figli fino all’età di 14 anni.

I motivi sono tanti e per altro già con un impatto devastante sulle nuove generazioni.

Di social media ci si ammala: depressione, disturbi della personalità, insonnia, aumenti del tasso di suicidio, sono solo alcune conferme che arrivano da svariate ricerche.

Riprendiamoci il nostro tempo e i nostri figli: proviamo a spronarli a sfogliare qualche libro in più, anzichè la home.

Create insieme ricordi indelebili

Chiudete gli occhi, provate a ripensare ai momenti più felici con i vostri genitori, fatto? Adesso provate ad immaginare una giornata intera con vostro figlio senza tecnologia, in mezzo ad un bosco, o in bici, in riva al mare, in campagna.

Tutto cio’ che è natura fa bene al cuore, e personalmente ho ricordi bellissimi con le mie figlie all’aria aperta. Per quanto possa sembrare scontato per noi adulti, e specie per questi bambini hi-tech, vivere delle emozioni all’aria aperta, o semplicemente ritargliarsi una mattinata raccogliendo conchiglie in riva al mare, è un modo per fotografare pezzi di infanzia che legano per sempre.

Non scattate foto, non fate video, godetevi ogni istante e guardatevi in viso, ricordatevi che state creando un ricordo, per le foto c’è sempre tempo.

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