Come cambiare vita e smettere di piangersi addosso

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Da tempo non sopporti più nulla della tua vita: il lavoro che fai non ti piace, ti senti frustrato, vorresti cambiare vita ma ciò che fai, alla fine, è solo piangerti addosso.
Ammettiamolo, non tutti sono pronti a cambiare vita, mutare o stravolgere ciò che fanno da sempre.

Anche in natura, non tutti i bruchi diventano farfalle, non dipende da un fattore biologico, in quanto tutti diventano farfalle, ma esistono fattori esterni su cui, comunque, non hanno alcun controllo: essere mangiati da un uccello, o qualsiasi altra casualità non controllabile, che noi, esseri sezienti, chiamiamo destino.

Se è vero che sono infiniti i motivi che possono mutare in maniera drammatica la nostra vita, è pur vero che molti, moltissimi individui, si fermano ad uno stato larvale delle cose.

“Quello che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla.” Lao Tzu  – Foto di SchwoazePixabay

Esistono pessime farfalle pronte a crogiolarsi nei propri problemi, forse l’unico modo di vivere la vita: una scusa per chiedere constatemente attenzione e supporto; credono di essere perseguitate da sfortune o chissà quali infinite crisi; di fronte al nuovo, spesso, pensano di non esserne all’altezza, mancano di autostima, evitano il rischio, perdono tempo a criticare le scelte degli altri, spesso il lavoro degli altri, restando immobili nei propri pregiudizi e nelle proprie scelte, tenendo pronto il fardello delle scuse anzichè provare a volare.

In verità, il vento cambia per tutti: non esiste un periodo migliore o peggiore di un altro; restare fermi nelle proprie posizioni confortevoli, in un mondo in profondo cambiamento, significa rimanere immobili e soccombere alla propria stasi senza averci almeno provato.

La ruota gira, l’evoluzione è vita, e lasciarla scorrere identica per giorni, mesi o anni, seppur con un bel paio d’ali, significa rimanere in uno stato larvale, inermi.

A quel punto, mi chiedo, che senso ha lamentarsi se lasciamo tutto in balia del vento?

Cosa vuol dire cambiare vita

Cambiare vita, mutare, stravolgere ciò che conosciamo e ci fa sentire sicuri, NON è semplice.
Oltre a profondi cambiamenti interni ed una buona dose di errori, paura e determinazione, possono servire anni per cominciare a vedere i frutti dei nostri nuovi progetti di vita.

Che tu voglia cambiare semplicemente lavoro, o cambiare vita a 40 anni, ricorda che i passaggi sono gli stessi, ma diversi da persona a persona; se hai famiglia, probabilmente, dovrai seguire un percorso diverso da chi ha lasciato tutto a 20 anni; le responsabilità sono tante, ma se veramente senti l’esigenza di cambiare lavoro, città, o addirittura nazione, lasciare tutto potrebbe significare anche attendere ancora qualche anno, ricominciando dal basso se il caso; studiare, commettere nuovi errori o semplicemente imparare qualcosa di nuovo, fa tutto parte del percorso.

Come cambiare la propria vita a piccoli passi

Per iniziare a cambiare la propria vita, bisogna iniziare per fasi: un viaggio di mille miglia, diceva Lao Tzu, inizia con un piccolo passo.

Se le finanze nel perseguire il sogno, rappresentano un punto di partenza che può richiedere qualche anno di sacrificio, prepararsi mentalmente è già il primo passo per intraprendere il viaggio. 

I sogni nel cassetto fanno la muffa

Tira fuori i sogni dal cassetto, inizia mettendo in ordine ciò che più desideri da sempre, informati, comincia a capire come muoverti, di cosa hai bisogno, fai una scaletta di competenze e strumenti necessari per iniziare, scegli dei giorni e comincia a prendere confidenza con ciò che vuoi veramente.

Non avere fretta, e ricorda di risparmiare almeno il 20% del tuo stipendio: per molte cose, soprattutto se intendi lasciare il tuo attuale lavoro, avrai bisogno di risparmi per andare avanti senza indebitarti. Diffida di chi ti dice che ha mollato tutto e ha iniziato da zero, per realizzare un progetto c’è bisogno di una buona dose di pianificazione e di una discreta somma di denaro.

Dedica almeno un’ora al giorno al tuo progetto di vita

Chiarito ciò che serve per cambiare vita, adesso inizia la parte più bella: trasformare quel sogno in un nuovo progetto.

Ti faccio una confessione: ci sono voluti almeno 5 anni per trasformare un hobby in una potenziale nuova attività; anni di crescita per studiare l’argomento, provare, conoscere gente e trovarne altrettanta interessata, e infine, ci vorranno ancora altri mesi per farsi trovare preparati economicamente.

È servita la collaborazione di tutta la famiglia, comprese due bambine piccole. Non è stato per nulla facile, abbiamo litigato, messo in discussione scelte e lottato contro stanchezza e giorni di pioggia. Con il tempo, abbiamo raggiunto un nostro equilibrio, siamo arrivati ad un buon compromesso, rimesso tutto in discussione e trovato una buona alternativa.

Non puoi sapere come si evolverà ciò che vuoi realizzare, e specie all’inizio, ti scontrerai con persone pronte a dire la sua, gente che minerà la tua fragile sicurezza, che ti farà sentire in colpa e impreparata, meno in gamba di ciò che sei: non ascoltarla, ma non cercare conferme, solo tu puoi sapere quanto il tuo sogno scalpiti chiuso dentro quel recinto.

Solo tu puoi sapere quanta forza hai dovuto tirare fuori per raggiungere ogni singolo obiettivo.

“Un sognatore è colui che può trovare la sua strada al chiaro di luna e vedere l’alba prima del resto del mondo.” Oscar Wilde

Per questo motivo, avrai bisogno di nuovi spazi vitali, nuove amicizie positive, nuovi stimoli ed un tempo ragionevole per fare ciò che ti serve.

Se rimanere fermo nella tua quotidianità ti fa stare male, e vuoi davvero realizzare il tuo progetto, devi iniziare a gestire al meglio il tuo tempo.

Taglia tutte quelle attività che ti fanno perdere tempo inutilmente: tv, social network, smartphone, e prenditi un piccolo spazio, anche solo di 1 ora.
Se durante il giorno non riesci a trovare spazi, una buona idea è alzarsi 1 ora prima al mattino.

Personalmente, nella mia vita ho incontrato gente che ha ricominciato da zero a 50 anni: non è semplice, ma bisogna crederci e provare a far uscire questo sogno dal cassetto con tutte le tue forze, altrimenti rischia di fare la muffa.

La paura è il prezzo del cambiamento

La paura che proviamo nel fare cose nuove, scelte diverse da ciò che ripetiamo meccanicamente per anni, è il prezzo del cambiamento. Proverai paura e stordimento, ma anche una buona dose di adrenalina.

Coltiva pensieri positivi e allontana chi non fa altro che lamentarsi: hai bisogno di positività, di persone felici ed entusiaste dei tuoi cambiamenti.

Probabilmente, quanto più sarai vicino all’obiettivo finale, maggiore saranno i pensieri che faranno traballare il tuo ponte: arriverai a metà del percorso e, a questo punto, ti sentirai come un funambolo, un nuovo Philippe Petit, il funambolo che traversò le Torri Gemelle camminando su un filo sospeso a 400 metri di altezza.

Se ripensi al passato c’è sempre stata una prima volta, perché adesso dovrebbe essere diverso?

Perchè dovrebbe andare male?

Ricorda: un passo alla volta, tenendo in mano il sogno come asticella, piano e controvento, fermarsi se è il caso per riprendere fiato, lasciarsi alle spalle il passato, percorrendo il presente fino al traguardo finale.

 

«Uomo dell’aria, tu colora col sangue le ore sontuose del tuo passaggio fra noi. I limiti esistono soltanto nell’anima di chi è a corto di sogni»

(P. Petit, Trattato di funambolismo, Ed. Ponte alle Grazie 1999)

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